La prassi assistenziale nel percorso nascita naturale, non può considerarsi esente da una costante capacità di rilevazione degli eventi avversi. Negli ultimi anni, il Ministero della salute ha, attraverso indicazioni specifiche, d'intesa con le Regioni, definito le caratteristiche degli "eventi sentinella", degli "eventi avversi" e dei "quasi eventi" (near miss), introducendo anche modalità di rilevazione, segnalazione, gestione e analisi delle criticità.
Occorre conoscere questemodalità, in alcuni casi prescrittive, e cercare di appropriarsi delle tecniche per la corretta gestione degli eventi avversi.
Ma, ancora di più, risulta urgente, ridefinire il panorama culturale all'interno del quale si rappresentano i processi di gestione del rischio clinico.
Uscire quindi dalla logica dell'adempimento e della burocrazia, che appesantisce le attività clinico-assistenziali, per attivare modelli di apprendimento fondati sulla capacità di descrivere e misurare i percorsi sanitari.
Inevitabilmente ci si trova ad attivare strumenti di governance che complessizzano la prassi professionale e la iscrivono all'interno di uno scenario organizzativo.
Dobbiamo fare i conti con questa dimensione gestionale senza però patirne il peso: un approccio manageriale ai processi, consente, se ben condotto, di uscire dall'autoreferenzialità della professione e, soprattutto, consente di apprendere e migliorare.
E' proprio sulla capacità di apprendimento dall'errore, che presuppone una capacità di rilevarlo e analizzarlo, che può fondarsi una nuova visione del processo assistenziale.
A maggior ragione quando si tratta di un processo che tende a privilegiare la centralità dell'utente/cliente del servizio, come nel caso del percorso nascita naturale.
L'analisi e la gestione degli eventi avversi può quindi costituirsi come uno degli elementi di garanzia e tutela del percorso nascita, vero strumento di contrasto della ipermedicalizzazione.
Si va ben oltre l'obbligo della segnalazione, dunque, a favore dello sviluppo garantito da un approccio che vede nell'errore e nella sua gestione un'opportunità di miglioramento.