Anti è anche Ante ... Sei davanti alla porta pronto ad aprirla, a trovare il prato o il colonnato greco
o il baratro.

Sei prima del tempo e della manifestazione.

L’ante è prima della forma che può essere letteraria, artistica ... La particella anti, dal latino, indica il prima

Anti, dal greco, indica opposizione ...
 

 

La formazione sul campo.
Uno strumento di apprendimento per i professionisti della salute.
Antonio Pignatto, Costantina Regazzo e Paolo Tiberi
Maggioli Editore, 2010, Santarcangelo di Romagna (RN)
€ 20,00


Quante cose sai?
- F. Papà, perché non usi tre quarti del tuo cervello?
- P. Ah, sì… già… vedi, il punto è che anch'io ho avuto degli insegnanti a scuola. E loro hanno riempito circa un quarto del mio cervello di fumo.
Poi ho letto i giornali e ho ascoltato quello che dicevano gli altri, e così mi sono riempito di fumo un altro quarto.
- F. E l'altro quarto, papà?
- P. Oh… Quello è il fumo che ho fatto da me quando ho cercato di pensare da solo
(Gregory Bateson. Verso un'ecologia della mente)


Da un'introduzione di un libro sulla formazione sul campo probabilmente ci si aspetta una breve disamina di quanto nel prosieguo del volume si potrà trovare o magari quanto e come le tesi esposte si interrelino all'interno del panorama scientifico attuale. In questa introduzione invece si cercherà di incentrare l'attenzione direttamente sull'assunto che sta alla base, potremmo dire che funge da concetto chiave, a quanto si esporrà. In particolare, tenteremo di mostrare al lettore in che senso si può dire che la formazione si costituisce come punto d'incontro tra istanze organizzative ed esigenze soggettive.
Più nello specifico intendiamo mostrare come la disciplina andragogica, per la sua intrinseca natura, debba essere in grado di tendere l'orecchio ad echi provenienti principalmente da due altri orizzonti: la sociologia dell'organizzazione da un lato e le discipline umanistiche dall'altro.
Siamo ormai convinti, dopo anni di pratica d'aula, che la pietra filosofale che sta alla base di tutto il processo evolutivo dell'adulto in termini di apprendimento sia la motivazione al sapere, quel fenomeno che costruisce la "casa dei saperi" e che ne mantiene attivo l'abitare.
Un importante lavoro di Domenico Lipari mostra come modificando i riferimenti culturali all'interno dei quali si muove la formazione per adulti, al cambiamento cioè della dottrine organizzative più importanti, faccia seguito una trasformazione delle logiche formative stesse.
Per interpretare questo fenomeno possiamo scegliere due possibili soluzioni. Possiamo cioè applicare una concatenazione causale ai due concetti oppure possiamo scegliere di sostenere l'esistenza di un ulteriore elemento, che per ora sfugge allo studio, il quale influenza parimenti il progresso delle discipline organizzative e quelle andragogiche. In quest'ultimo caso la connessione che appare nel saggio del sociologo romano dovrebbe essere considerata come spuria, ovvero mancante della sua reale motivazione. La strada percorsa però nel testo in esame risulta essere la prima; Lipari mostra come mondo dell'organizzazione e mondo della formazione siano così strettamente connessi tra loro da influenzarsi reciprocamente.
Accanto però a questa influenza se ne costituisce un'altra di eguale importanza: ci riferiamo all'universo delle scienze umane fatto di studi e discipline, tra loro anche molto differenti, che pongono l'uomo, nella sua dimensione culturale e psicologica, al centro della loro indagine. La formazione non può rimanere indifferente a tali influenze, e, come mostreremo, di fatto non lo è stata durante il suo percorso storico. L'uomo, sul quale si incentra l'azione formativa, si manifesta in un orizzonte di significati piuttosto complesso la cui soluzione in un ordine coerente di nozioni è possibile solo all'interno di teorie e sistemi di riferimento. Approcciarsi all'essere umano, e soprattutto farlo con cognizione di causa, è un percorso complesso ed articolato. La formazione ha appreso dalle scienze umane e la complessità di quest'operazione e alcune importanti modalità d'avvicinamento. Tenteremo allora di analizzare come queste ultime influenzino l'andragogia, intesa nel senso più generale e dunque non esclusivamente in quella sua accezione specifica che è la formazione sul campo.
A questo percorso ne seguirà uno ulteriore che ha l'obiettivo di mostrare l'altro grande filone d'influenza, quello che passa dalle scienze sociali dell'organizzazione e giunge fino alle discipline formative.
L'approccio che adotteremo però in entrambi i paragrafi non si limiterà a porre in opposizione teorie e modelli mostrandone le differenti influenze sulla formazione. Cercheremo piuttosto di mostrare come oggi molte scissioni, vissute in passato come insanabili, risultino prive di senso. Solo in un panorama andragogico che fa dell'unità la propria forza possiamo pensare ad un'attività formativa veramente efficace nel suo fine ultimo: la crescita professionale della persona.
Siamo giunti quindi ad una verità inconfessabile? Tutto è apprendimento in qualsiasi contesto per ogni professionista ed in ogni momento? Cercheremo insieme al lettore di lavorare su una tesi molto concreta che individui un punto di sintesi tra l'istanza organizzativa e l'apprendimento: questa scommessa si può chiamare lifelong learning forse.
Dovremo fare un ulteriore salto riconducendo la questione al lavoro del professionista della salute che in questi anni è stato il partner privilegiato del nostro lavoro.


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